E’ dal 1600 che la parola divertissement è entrata nel linguaggio politico-filosofico e, drammaticamente, non vi è più uscita. Blaise Pascal fu il primo, degno di nota, ad utilizzarla e a darle un forte significato di critica che la semplice traduzione “divertimento” non coglie. Dal latino devertere, cioè deviare, il divertissement pascaliano indica tutte quelle attività umane che conducono l’uomo ad allontanarsi dal pensare alla propria condizione. Dunque il significato che col filosofo francese assume è piuttosto “oblio o stordimento di sé”. Due secoli dopo la stessa parola si trova nel pensiero del danese Søren Kierkegaard che la ritiene accostabile all’atteggiamento tipico del don Giovanni, persona dedita unicamente alla ricerca di piaceri nuovi e più raffinati. A partire dagli anni ’70 invece possiamo associare il termine divertissement al disinteresse: superati gli anni di Piombo, anni in cui la partecipazione e l’interesse verso la vita politica erano totalizzanti, assistiamo in Italia ad un allontanamento dalla politica parallelamente ad un rifugiarsi sempre di più nella sfera del privato.
Oggi il disinteresse per la vita politica (intesa come partecipazione e come svolgimento della propria parte) è giunto all’apice, o almeno questo è quello che ci si augura. Alla luce di tutto ciò, quanto il MSAC oggi ha compiuto può essere definito un miracolo: il miracolo delle partecipazione. Gaber cantava “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, liberà è partecipazione!” e direi è stato proprio ascoltato! Cinque sono state le liste che hanno visto impegnati, in cinque diversi istituti, gli studenti MSACchini: IIS “Paolini Cassiano”, IIS “F.Alberghetti” e polo liceale “B.Rambaldi-L.Valeriani e A. da Imola” a Imola e polo tecnico e professionale IPS “Stoppa”-ITCG “Compagnoni”-IPSIA “Manfredi”-ITIS “Marconi” e polo liceale “Ricci Curbastro” a Lugo. Di queste solo due (quella del polo liceale “B.Rambaldi-L.Valeriani e A. da Imola” e del “Paolini Cassiano” di Imola) sono state le liste completamente formate da studenti del MSAC ma non sono meno considerevoli le altre tre, nelle quali gli studenti MSACchini si sono messi in gioco e hanno coinvolto i propri compagni risvegliandoli alla partecipazione. Ci si potrebbe fermare ad apprezzare questi ragazzi per l’impegno e per le responsabilità di cui non hanno avuto timore di farsi carico se non che gli esiti delle elezioni finali sono stati straordinari: 8 rappresentanti eletti (solo 6 del MSAC), con tre vittorie (Polo Liceale di Imola con 527 voti su 1400 studenti, “Paolini Cassiano” con 512 voti su 1100 studenti e “F.Alberghetti” con 575 voti su 1300 studenti), un secondo e un terzo posto come lista rispettivamente al Polo Liceale e al Polo Tecnico-Professionale di Lugo dove per la prima volta è stata presentata una lista con msacchini. A questo punto non si può che ricordare la Repubblica di Platone: “Ognuno deve fare ciò che gli compete, in rapporto armonico con le altre componenti dello stato” . Il MSAC c’è, è presente nelle scuole, fa “ciò che gli compete” ovvero si mette in gioco per migliorare la scuola attraverso proposte che partono dai suoi studenti, “in rapporto armonico con le altre componenti”, le scuole hanno bisogno di collaborazione tra studenti-insegnanti-genitori. Sarà un percorso non privo di difficoltà e, come scrisse Elena Poser, già segretaria nazionale del MSAC, sulla maglia del congresso diocesano: “dopo la promessa viene l’impegno”. E’ ora di impegnarsi rappresentanti, la buona scuola iniziamo a costruirla adesso! #goMSAC #noipartecipiamo #abitiamolenostrescuolepermigliorarle
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Parlare di lavoro oggi sembra paradossalmente ricordare i morsi e le ferite che la crisi economica ha inferto in questi anni. Sono note le drammatiche conseguenze riportate sul nostro territorio ma non altrettanto conosciuti i settori ancora in grado di offrire opportunità di lavoro. La realtà imolese conta diverse imprese che hanno tutt’ora buone performance, specificità produttive ed eccellenze locali, artigianali ed industriali di cui spesso e tristemente gli imolesi stessi ignorano le condizioni. Occorre ripartire proprio da quell’esperienza di formazione, generatrice di conoscenze e competenze, che è la scuola. Ma questa per prima dovrebbe proporsi come mediatrice fondamentale al mondo del lavoro garantendo esperienze pre-lavorative e incontri finalizzati al collocamento. “Lavoro adesso” vuole farsi promotore di un confronto fra il mondo della scuola e quello del lavoro. L’evento, organizzato dal Movimento lavoratori di Azione Cattolica e dal Movimento studenti in collaborazione con l’UCID, si prefigge di generare incontro cittadino aperto su queste tematiche attraverso una tavola rotonda presso la sala BCC Città e Cultura dalle 17:30 alle 20 di mercoledì 26 novembre. Sarà dato spazio a un quadro generale delle aziende imolesi, ad un dialogo sui settori che funzionano ancora, sui profili più ricercati da chi assume (CPI), sulle competenze specifiche richieste, sui ruoli ricorrenti da ricoprire e, infine, sui punti deboli rilevati dalle realtà d’impresa. I vertici di Cefla, Studio Cavina e Curti Costruzioni meccaniche S.p.a, insieme ai dirigenti scolastici degli istituti Alberghetti e Paolini-Cassiano si confronteranno in maniera aperta con gli studenti. Il desiderio è dunque creare un punto d’incontro tra scuola e impresa investendo ancora una volta sulle persone, sulla loro formazione e competenza, implementare e migliorare il contatto e l’inserimento progressivo al mondo del lavoro, utilizzando magari come strumento di conoscenza delle esigenze nel territorio gli stage formativi. Cosa cercano le imprese, quali competenze, esperienze e attitudini apprezzano? Quanto sono utili in tal senso le nozioni acquisite a scuola? Come risulta l’impatto università-lavoro? Le risposte serviranno a capire su cosa puntare nei prossimi anni per una crescita nella scuola e nei profili lavorativi. Crescita che fa promettere all’impegno.
di Margherita Pirazzini, già sul Nuovo Diario Messaggero il 30-10-2014 Il 19 Ottobre a Imola si è tenuta la manifestazione proposta dal MSAC. Quando si sente parlare di manifestazioni pensiamo immediatamente a persone in piazza che sfilano protestando. Ma il MSAC ripropone ogni anno la vera manifestazione, quella di proposta costruttiva e di riflessione, in questo caso, sul rapporto “La Buona Scuola” che il governo il 10 settembre a lasciato a tutta Italia affinché si costruisse dal basso la buona scuola. E così ha fatto il MSAC discutendo e proponendo su quattro problematiche prese dal rapporto del governo: valutazione, diritto allo studio e finanziamenti, rappresentanza a scuola e cicli scolastici. L’esito di questa giornata di lavoro è stata riassunta e mandata all’equipe nazionale del MSAC perché sia portata al Forum delle associazioni maggiormente rappresentative assieme al ministro Giannini. Ecco qui il parere degli MSACchini di Imola su cosa sia "La Buona Scuola" di Ilaria Toschi e Lorenzo Zardi, già su IPE |
AuthorMSACchini vari Archives
Giugno 2015
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